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11 2013
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Il nuovo ratto di Europa: debito, guerra, rivoluzione democratica

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Incontro europeo, Madrid, 28 di Febbraio, 2 di Marzo, 2014
Fundación de los comunes, Museo Reina Sofia, nel quadro del progetto "Gli usi dell'arte" della rete dei musei l'Internationale

Partecipano: Antonio Negri, Sandro Mezzadra, Montserrat Galceran, altre persone da confermare.

Dobbiamo dirlo: il progetto dell'Unione Europea è fallito. È la fine della vecchia "Astuzia della Ragione" che aveva cercato di superare la storia tragica del Vecchio Continente attraverso le virtù della cosiddetta "economia sociale di mercato". Dopo trent'anni, l'Eurocidio emerge come vero volto dell'Unione Europea, incapace di gestire i punti di rottura della propria identità: la caduta del muro di Berlino e il trauma balcano, così come i trattati neoliberali di Maastricht, Schengen, Amsterdam e Lisbona sono stati il terreno su cui ergere, prima, il fiasco della Costituzione Europea e, poi, la dittatura della Troika. Per l'Europa, è arrivato il tempo degli incubi: fascismo e sfruttamento, colonialismo e razzismo si rialzano, dall'oblio al centro del palco, come protagonisti vivi dell'oscurità. La Sovranità e la Nazione diventano il trompe d'oeil che nasconde la Guerra, loro vecchia e fedele compagna. Ce lo ricorda ogni relitto alla deriva nel Mediterraneo, ogni migrante che muore cercando di raggiungere le rive europee.

È un nuovo ratto dell'Europa. Questa volta però non si tratta della violenza divina di Zeus, ma di quella tecnocratica di un gruppo di ricattatori - culminata negli anni della crisi - che tentano di spazzar via la democrazia, i diritti sociali, l'uguaglianza e la fratellanza, frutto delle lotte di emancipazione dei subalterni nella metropoli e nelle colonie. Laddove il mito aveva concepito e cristallizzato la violenza e il saccheggio come forze che domano Europa, lo spazio della crisi oggi, al di là di ogni vittimizzazione, ci permette di inventare un'altra Europa, capace di sfuggire alla violenza e alla disciplina, e di affermare una pratica politica oltre e contro la storia egemone del Vecchio Continente. È l'Europa che si solleva contro la violenza degli Dei europei.

L'obiettivo, in altre parole, non può essere solo quello di fare luce, debolmente e tra le ombre, per poi rimanere nel buio. Si tratta di rompere l'ipocrita separazione tra il dibattito pubblico degli intellettuali critici e l'agire collettivo prodotto, con modi e registri differenti, dalle mobilitazioni sociali in tutta Europa. È giunto il momento di dispiegare un repertorio di pratiche e nozioni che possano proliferare in ogni città e regione del continente per affermare un'agenda comune (ma mai unica) per i movimenti sociali europei.

L'insorgere di queste Europe naturalmente coincide con la reinvenzione dello spazio e dell'identità europea in se stessa. Non può esistere reinvenzione dell'Europa se non attraverso una reinvenzione della libertà e dell'uguaglianza, capace di rispondere ai bisogni, alla creatività e ai desideri di quei nuovi soggetti della cooperazione sociale che abitano questa parte del mondo. Una reinvenzione capace di sfidare i confini istituzionali del processo di integrazione, gettando le basi per nuove costellazioni di cooperazione e solidarietà verso Sud e verso Est.

Insorte contro il tentativo di ratto imposto dall'1%, queste Europe non possono essere più ridotte a disciplina: il presente è il nostro kairos per mostruose metamorfosi. Idre, chupacabras, meduse, aatxes, banshees, golem, madir, borde. Mostruosi discendenti di Gaia: nuovi corpi di Europa, capaci di inventare miti, abitare nuovi territori, incarnare nuovi corpi.

In questa prospettiva, La Fundación de los Comunes (http://www.fundaciondeloscomunes.net) organizza un incontro dal 28 Febbraio al 2 Marzo del 2014, nel quadro del progetto "Gli usi dell'arte" della rete dei musei l'Internationale (http://internacionala.mg-lj.si/index.php), per dare vita a nozioni comuni capaci di tradurre, problematizzare e far proliferare quelle esperienze, attori e iniziative che ogni giorno danno vita ad altre Europe.

Per questo, e con l'intenzione di costruire una agency radicale e sperimentale sul piano europeo, il gruppo promotore della FdlC lancia un "call for ideas" per portare insieme precari, attiviste, nomadi, pensatrici, migranti in uno spazio collettivo di discussionee produzione.

Vi invitiamo a mandarci uno contributo di non più di 300 parole (con oggetto "Call for Ideas") a ideas@nuevoraptodeeuropa.netI contributi verranno utilizzati per organizzare, nei prossimi mesi, singoli e collettivi in gruppi di lavoro.


I contributi devono essere inviati entro il 21 Dicembre 2013.

Sono benvenuti contributi di collettivi e soggetti singoli, accademici e non accademici.

Sono benvenuti contirbuti riguardanti le seguenti tematiche:

- Analisi delle elite politiche e finanziarie e sulla governance del continente
- Dittatura finanziaria e rivoluzione democratica in Europa
- Gerarchie spaziali nella costruzione dell'Unione Europea e nuove lotte sullo spazio europeo
- Debito e democrazia in Europa
- 15M, Syntagma, Gezi Park come prefigurazioni di una nuova primavera europea
- Produzione culturale, lavoro cognitivo e precarizzazione nell'Europa dell'austerità
- Migrazioni, movimenti sociali ed Europa postcoloniale
- Comune e democrazia europea
- Difendere il wel-fare, inventare il common-fare
- Tecnopolitica d'Europa: incarnare la rete per inventare l'Europa